domenica 24 giugno 2012

Tutti i colori del mondo

Bentornati...
La musica si è spenta e ognuno ha ripreso la sua strada, asciugandosi il sudore copioso di una giornata assolata e rovente.
Quanti di quelli che sfilavano ieri hanno compreso che è ora, adesso, di volere tutto?
Tutto quello che spetta non perché gialli, neri, donne o gay, ma in quanto cittadini tout-court?
Quanti di loro non chineranno più la testa all'ennesimo sopruso?
Fusse che fusse la vorta bbona... diceva Nino Manfredi.
Porto con me le immagini di una festa variopinta, chiassosa ed esagerata, come sempre, ma viva.
E quello che più m'è rimasto nel cuore sono immagini come questa:


Famiglie con bimbi a seguito, che partecipano senza imbarazzo e che non si spaventano di drag, orsi, trans o semplicemente dei tanti flamboyantes che affollano il Gay Pride.
A loro, soprattutto a loro, va il mio grazie, e senza alcuna facile retorica: perché sono anche loro, con la loro semplicità, naturalezza e disposizione alla diversità che ci stanno aiutando a costruire un mondo davvero  migliore.


Ho sognato un mondo
dove non c'è bisogno d'essere gay,
neri, disabili o donne
per sentirsi orgoglioso, ogni giorno;
dove "festa" sia la festa di tutti,
dove è la somma delle gioie di ognuno
a fare la gioia del mondo;
dove non ti si dica no
perché hai la pelle di un altro colore
e non devi rinunciare mai
a sentirti madre
per non perdere il lavoro
o non ti si dica di rischiare
anche la vita
per non perdere il lavoro.
Ho sognato un mondo
dove diritto non è favore,
tolleranza, indulgenza o concessione,
dove chi vuole fa quello che vuole
e crede in ciò che crede sia giusto,
senza ferire e senza imposizione.
Ho sognato un mondo
dove diverso significhi normale
perché è normale per ognuno
essere diverso da chiunque altro.
Ho sognato un mondo
migliore; l'ho sognato
ma voglio viverci adesso.

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