venerdì 20 aprile 2012

Gavina, la pianta assassina...

 

Oh, ma guarda: chi c'è qui nel frigo accanto a Jigsaw-dalla-testa-mozza? Mah, vedo un vaso, ma non so dire...
Ma è lei: la terribile, famelica, cattivissima GAVINA, la pianta assassina!


Ah ah ah, e vi pare che potevo presentarmi solo con quella capoccetta mozza senza infamia e senza lode? Maddeché!
Qui da "Chez Mommó", a Paris, si fa di tutto e di più, parblé!
Oltre che la passione per i film noir-horror-splatter, il festeggiato ha la passione per le piante carnivore.  
Sì, lo so che pensate, ma non è un Monsieur Landru, ma una persona mite e gentile... quando dorme, ossia gran parte del tempo.
A parte gli scherzi, l'idea di una torta a forma di vaso da fiori è da tanto che me la pascolo nel cervelletto bacato ma non ho mai avuto l'occasione di cimentarmici.
"Ah, Riccà, lo sai che voglio comprare finalmente una pianta carnivora? Una di quelle belle Dionee che si pappano mosche e altri insettucoli...".
Diiing! Scatta il campanello! Ecco cosa preparare.


In primis studiare come realizzare lo stelo che regga la capoccia della malefica.
Qui mi sono venute in aiuto le realizzazioni di due sorelle bravissime, Giò e Sandry, due vere e proprie "Janas dello zucchero", le cui fantasia e manualità sono direttamente proporzionali alla loro modestia. Andate a vedere la loro La dolce rosa di monte e poi mi direte...
Bene, grazie al loro utilissimo tutorial sulla costruzione di alberi in  pasta di zucchero ho potuto sviluppare il fusto della mia pianticella mannara.

 
E cosa accompagnare a questa malefica Dionea assassina?
Beh, una mosca beffarda che se la guarda con dispetto,


un fiore impaurito da tanta ferocia,


un verme che non sa se ridere o piangere, assieme a altri fiorellini da riempimento...


Insomma un caravanserraglio, come al mio solito.
La capoccia della mostriciattola è stata costruita con il RKT, che è l'unico modo per non gravare sullo stelo e rovinare pericolosamente a terra... 


Il resto è tutto in MMF colorato. La moscaccia linguacciuta mentre riposa su un rigatone per far asciugare le alucce fissate con la glassa reale:


Per il vaso ho fatto due Pandispagna al cacao da 14 cm di diametro. Quindi:
4        uova
120 g farina
120 g zucchero
30 g   cacao amaro
1 pizzico di sale e via, come di consueto
Una volta freddati, li ho pareggiati ben bene e sagomati a forma di vaso con l'aiuto di un coltello seghettato. Ah, e ho tenuto da parte le briciole del PDS. Sapete già perché, no? Geniacci!
Per la farcitura, la stessa del pu-pazzo Jigsaw: crema pasticcera au naturel alternata alla Crema Tiremesu:
250 g mascarpone
1 cucchiaio di cacao amaro
2 cucchiai di zucchero a velo
1 cucchiaino di caffè solubile.
Una bella mescolatina e passa la paura.
Per il rivestimento del vaso ho usato del cioccolato plastico
Prima di applicarlo, come per la pasta di zucchero o il MMF, occorre spalmare la superficie del dolce con della panna montata, oppure della gelatina alla frutta. La crema meglio di no, perché può essere troppo umida e far spatasciare tutto l'ambaradam...

Sulla superficie del dolce, bella liscia e ricoperta di crema Tiremesu ho posto la Dionea-Rex (coprendo il filo di ferro con della pellicola per alimenti), ho sbriciolato gli avanzi del PDS per simulare la terra e ho aggiunto gli altri elementi della composizione.
Il fiore impaurito l'ho fissato ad uno spiedino di legno con un mezzo cucchiaino di glassa reale a far da collante e lasciata asciugare per una giornata. Le decorazioni di queste torte, essendo fatte in n gran parte di zucchero, possono esser preparate con largo anticipo e fatte asciugare bene prima di essere applicate.
Il grosso del lavoro sta tutto nell'assemplaggio, nella composizione della scena che avete in mente.

Se è piaciuta? Certo che sì, che domande! Se non gli fosse piaciuta gliel'avrei messa per cappello, mica no. Ah ah.
Ma la cosa più importante è che mi sono divertito a farlo. E anche ad aiutare nello smaltimento, direi...

Detto sardo del giorno:
Mezus conca in domo sua qui non coa in domo anzena.
 

Meglio testa (primo) in casa propria che coda (ultimo) in casa altrui.

Oggi ascoltiamo:
Collage - A Rositedda - Anninnora (Live 2001)

http://www.youtube.com/watch?v=9NJFCzsl0C8

Ah, il testo di questa famosissima filastrocca è, tranne le solite mille varianti:
Anninnora, anninnora, cuccu meu
Prama di otti, lera fizzu fizzu,
Anninnora, anninnora, cuccu meu
Tentu m’appo unu fizzu in crabu mannu
So dos sos caboddos de sa ghedda.
Folla manna niedda sassaresa
Arrosittedd’Arrosa in tundu in tundu
Si bivis in su mundu gosadie
A su timbiri timbiri timbiridona
Eja, eja, eja timbiri 


Se vivi al mondo, goditela... Ah, la saggezza di un popolo...

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