lunedì 5 marzo 2012

Fiore d'orticaaa...

Fiore d'ortica,
in cima a sto portone ce sta scritto
Bussa quanto te pare, io nun t'apro mica....
(Stornello riccardiano)

Risotto alle ortiche
Un giorno in un vaso del mio balcone spuntò così, quasi dal niente, una pianta di ortica e,  siccome non mi andava di sradicarla, la lasciai crescere placida e indisturbata in mezzo ai gerani finché, un giorno, messi i guanti in lattice mi avvicinai a lei di soppiatto e…  zàcchete, un taglio netto e via nell’acqua, dove le spine urticanti non avrebbero avuto più effetto.
Tolti “li zeppi”, ossia le parti dure della pianta, mi rimase una bella ciotola di foglie belle verdi… e mo’?  Lo faccio o non lo faccio? Beh, che domande… sì.


Da allora la recidiva si riaffaccia costante e intrepida come la gramigna, ma al mio palato assai più grata. Bella mia... Ricicci? E io me te magno!
Stasera l'oroscopo dell'ortica riportava: "Avete Saturno contro. Taglio di rami secchi".
Mai previsione fu così azzeccata...
Presa, tagliata, lavata e via, ho proceduto come per ogni risotto che si rispetti (se no, dicono i puristi, è solo riso bollito…). Quindi:
- Tostare il riso nell’olio o il burro e sfumarlo con del vino bianco prima di cuocerlo.
- Aggiungere a mano a mano del brodo e portare a metà cottura (circa 5’, il chicco diventa cedevole ma ancora duretto, bello al dente).
Quindi... nel mezzo del cammin di sua cottura, v'aggiungeremo le foglie di ortica... e faremo insaporire per bene il riso, e lo faremo finire di cuocere.
Ah, se si dovesse asciugare troppo aggiungere del brodo.
A cottura avvenuta spegnere e, figlioli, mantecate…
Aggiungere cioè una noce di burro (se la ricetta non lo ammette, tipo un riso ai frutti di mare, allora un cucchiaio d’olio avrà lo stesso scopo), mescolare bene e far riposare qualche minuto a pentola coperta.
Il tempo di apparecchiare... e, in men che non si dica ci siamo fatti un bel risotto con l'ortica.


Detto romano del giorno:
'Gni maravija dura tre giorni.
Ogni sorpresa dura tre giorni.

La Strada mia


la strada è lunga, ma er deppiù l'ho fatto:
so dov'arrivo e nun me pijo pena.
ciò er core in pace e l'anima serena
der savio che s'ammaschera da matto.


se me frulla un pensiero che me scoccia
me fermo a beve e chiedo ajuto ar vino:
poi me la canto e seguito er cammino
cor destino in saccoccia.

Trilussa

Oggi ascoltiamo: 
Eva Cassidy - Over The Rainbow

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