venerdì 25 luglio 2014

Patina Urticarum - Sformato di ortiche


Spesso in natura il primo approccio con l'Altro è fastidioso, se non proprio doloroso.
Non parlo dei predatori, i canidi, i felidi o i selachimorfi; ovvero quelle belve talmente ben attrezzate da millenni d'evoluzione da risultare vere e proprie macchine da guerra.
Parlo degli esseri che senza la loro corazza, gli aculei, gli strumenti di dissimulazione o un aspetto esagerato e spaventoso, sarebbero inermi e in balia delle prime fauci di passaggio.
Tutti gli ammenicoli che rendono un mucchietto di pelle e occhi un complicato marchingegno medievale si sono sviluppati solo per proteggere una creatura delicata, un esserino che altrimenti soccomberebbe all'istante.
Le tartarughe, i ricci, l'istrice, l'echidna...
l'elenco potrebbe andare avanti per pagine intere.
E nel mondo vegetale, guarda un po', è sempre la favolosità ad essere protetta da corazze o spine aguzze e pericolose.

Ah, le noci d'oro oleoso...
Ah, le rose di velluto inebriante...
Ah le more dal sapore di sole...
L'ortica, invece, così umile e scontrosa da sembrare quasi perniciosa, è spesso ingiustamente vituperata solo perché s'ostina a proteggere con le sue fastidiose vescichette - appunto... urticanti - un tesoro apparentemente inesistente.
Apparentemente, però...
Se nella medicina popolare le proprietà stimolanti delle sue foglie sono da sempre state usate nei casi in cui servisse un "controirritante" (1), in cucina sono presenti in molte preparazioni.
È una pianta spontanea, che ha bisogno davvero di poco per crescere e moltiplicarsi.
C'è poi chi se la ritrova nel terrazzo, e invece di trattarla come pianta infestante la coltiva con dedizione.
Anche perché è l'unica che resiste egregiamente a qualsivoglia pollice grigio...
Ah, un consiglio: passeggiata in campagna con annesso pranzetto "al sacco" o all'osteria fuori porta?
Portarsi sempre dietro un bustone e dei guanti da giardinaggio (o anche un paio di quelli in lattice), per poter così raccogliere agevolmente la nostra amata piantina e farsene una sporta.

Questa è una ricetta tratta da De re coquinaria di Apicio, il Gran Ghiottone Magno dell'antica Roma.
Chi meglio di lui?
La ricetta originale dice:
Prendi le ortiche, lavale, scolale, falle asciugare su una tavola e poi tagliale a pezzetti. 
Trita 10 scupoli di pepe, bagna con il liquamen e frega bene contro le pareti di mortaio il composto. 
Poi aggiungi 2 ciati di liquamen e sei once d’olio e fa bollire in pentola. 
Dopo che ha bollito mettila a raffreddare. 
Ungi d’olio una teglia, sbatti 8 uova e aggiungi le ortiche. Si sistema nella teglia e si pone con cenere calda sia sotto che sopra (il coperchio).
Apicio - De re coquinaria

Bene, e... che d'è 'sto liquamen?
Non sarà mica...? Ebbene sì...
Liquamen era la parola comune per "salamoia", e poteva essere realizzata utilizzando diversi aromi.
Era considerato liquamen anche il famigerato garum (2), la poltiglia di pesce macerato che i Romani usavano come la salsa Worchester, se non di più. 


Patina Urticarum - Sformato di ortiche
È un piatto che si può realizzare anche con la bieta e con gli spinaci, anche se questi non erano conosciuti dai Romani.
500 g  ortiche
4         uova
5 g      pepe
2 acciughe, anche in pasta, oppure 4 cucchiai di nuoc-nam (3)
4 cucchiai d’olio
Per una teglia da 20 centimetri possono bastare anche 300 g di ortiche e 3-4 uova.
Preparare la salamoia: sciogliere le acciughe in poco olio e pochissimo aceto.
Non sarà lo stesso liquamen dei Romani, ma non credo che se ne adonterebbero...
Scegliere le foglie meno coriacee della pianta, lavarle, scolarle e tagliarle a pezzi, unire il pepe, la salamoia, e far bollire.
Una volta freddate unirle alle uova sbattute, e versare il composto in una teglia unta d'olio.
Si può cuocere in forno o sulla brace, coprendo con le braci anche il coperchio del testo, alla maniera antica.
L'ideale è però cuocerla in forno a bagnomaria, come per la crême caramel, mettendo la teglia parzialmente  immersa in acqua in un recipiente più grande.
In tal caso ci vorrà circa un'ora a 150°.

Detto romano del giorno
A 'sto monno tutto pò stà forché l'omo gravido.

Oggi ascoltiamo
Jeff Buckley & Elizabeth Fraser - All Flowers In Time Bend Towards The Sun 

https://www.youtube.com/watch?v=JnPvnIKCJYA

NOTE
1) Da Wiki: "Nella medicina popolare queste piante hanno trovato impiego sin dagli antichi Egizi. Le applicazioni sfruttano le proprietà stimolanti e irritanti dei peli, e includono il trattamento di anemie, reumatismi, artriti, eczemi, asma, infezioni della pelle e dolori intestinali, oppure tradizionalmente impiegate come shampoo o contro le emorroidi. L'uso medicinale di U. dioica e U. urens è stato scientificamente comprovato contro artriti, reumatismi, riniti allergiche e per il trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna."
2)  Il garum era una salsa ottenuta dalle interiora di pesce, mescolate con sale e spezie (fino a 16 spezie diverse) e messe a macerare al sole per 65 giorni. Il liquido ottenuto si filtrava, ottenendo la parte migliore e cioè il garum, mentre la rimanente parte solida era l'allec, una salsa secondaria.
All'epoca esistevano diversi tipi di garum, e non si condiva impunemente ogni cosa con la prima salsa che si avesse sotto mano. Per l'insalata, infatti, se ne usava un tipo molto delicato e che, secondo Plinio il Vecchio, aveva "il calore del miele ed è così buono che può essere bevuto in bicchierini".
3) Il nuoc-nam è una salsa indocinese molto simile al garum.

4 commenti:

  1. senti un po' ma non siamo un po' avanti con la stagione per le ortiche? Noi le utilizziamo in primavera quando le foglie sono tenere per risotti, pasticci o frittate

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    1. Sarà che con tutta 'sta pioggia che ha fatto se ne trova sempre fresca... ;-)

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  2. similia similibus curantur...caro il mio chef.. Mi piace tantissimo così piccantina, carnosa e aromatica. E per chi non "se la ritrova nel terrazzo, e invece di trattarla come pianta infestante la coltiva con dedizione.Anche perché è l'unica che resiste egregiamente a qualsivoglia pollice grigio"?...che soluzione troviamo? Eccola. Aggiungila alla lista, va'. Grazie.

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    1. Come Agrado aveva perso il conto dei litri di silicone iniettatosi per diventare donna io ho perso il conto delle ricette da mettere in lista per la mia amica lon... ehm, vicina.
      Ma magari poterle fare tutte assieme!
      Vorrà dire che dovremo elaborare un menu, dall'antipasto al dol... ehm, al formaggio!

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