mercoledì 2 aprile 2014

Treccia briosciata lesta lesta

Presto, presto, che il tempo passa in fretta e abbiamo mille, anzi tremila, cose da fare!
Un attimo, però, un attimo solo...
Non posso, non posso! C'è il lavoro, i bambini, la spesa, il pranzo, la cena, e lava e stira e cuci e l'accidente che te spacca! Uffa!
Come si guarisce dall'ansia e dal "logorio della vita moderna"?
Forse non si può.
Siamo immersi in un mare in cui siamo costretti a nuotare per non andare a fondo, presi da un ballo che non è sempre possibile smettere, pena la caduta a precipizio.
Eppure qualcosa, una piccola zattera, ogni tanto ce la possiamo concedere.
Anzi, ce la dobbiamo. Piccola, infinitesimale, ma nostra.
Non farà sparire il traffico, che si beve ore e ore della nostra vita, non eliminerà le piccole, si fa per dire, incombenze quotidiane, che affrontate una dopo l'altra fanno sembrare gli scalatori delle Dolomiti dei bambini che saltano a corda.
Ma danno una visione diversa al ritmo vitale che ci domina anche il respiro.
Farsi il pane, una per tutte, fa bene.
Intanto perché ci vuole impegno, non molto è vero, ma va fatto con fatica e con le proprie mani, altrimenti è come fare ginnastica passiva legati a un macchinario.
Poi perché bisogna aspettare, e non il turno allo sportello o l'ora (se va bene) in fila alla posta come fosse una maledizione o una condanna che sentiamo di non aver meritato.
Bisogna accettare il tempo della lievitazione, che dipende da tante cose, è vero, ma che meno di un certo numero di minuti non può scendere.
E quindi capire che ogni cosa, in fondo, ha i "suoi" tempi, e che molte accelerazioni a cui siamo (male) abituati come fossero normali sono invece una forzatura, se non innaturale almeno disumana.
E poi vuoi mettere l'odore che invade la casa dopo una mezz'ora di cottura?
Quello del pane che cuoce ce lo portiano dentro da millenni, e dà un piacere spontaneo e istintivo che poche cose sanno dare.
Quindi, basta iniziare.
E poi, si sa, durante il tempo di lievitazione si può stirare, pulire la verdura, rifare i letti lasciati aperti dalla mattina...

Treccia briosciata
500 g    farina Manitoba
100 g    farina (per il lievitino e per lavorare l'impasto)
100 ml  latte
100 g    burro pomata
1          uovo
12 g      lievito di birra (mezzo cubetto standard)
1 cucchiaino di zucchero,
2 prese di sale
Come al solito seguiamo lo schemino delle fasi della panificazione:

Fase 1) - Lievitino
Impastare il lievito sciolto in mezzo bicchiere d'acqua tiepida e farina q.b.
Lasciar lievitare al coperto per circa 30 minuti, o almeno fino al raddoppio.

Fase 2) - Impasto
In una ciotola porre la farina Manitoba e il lievitino.
Unire il latte intiepidito, l'uovo e, per ultimo il burro ammorbidito.
Aggiungere zucchero e sale e lavore con forza fin quando l'impasto si stacca dalle pareti del recipiente.
Rovesciare quindi sulla spianatoia e stirare, battere, picchiare, come serigrafata sulla tavola vi fosse la faccia dell'ex o altro personaggio a piacere che fa prudere la mani solo a pensarlo.
Picchiare la pasta (solo lei, purtroppo) fino ad ottenere un impasto elastico ed omogeneo.
Mettere nella ciotola unta d'olio e lasciar lievitare, coperto e al riparo dalle correnti d'aria, per un almeno paio d'ore, ossia fino al raddoppio del volume.

Fase 3) - Lavorazione
Sulla spianatoia lavorare brevemente la pasta, quindi dividerla in due o tre pezzi, che andranno allungati a salamino nello spessore che più si preferisce.
Formare con i serpenti di pasta una treccia (a due o a tre fili, come s'è deciso) e chiuderla a ciambella, ponendo le estremità leggermente appiattite sotto la treccia.
Far lievitare su teglia per almeno una ventina di minuti, mezz'ora.
Deve crescere, lievitare, sfidare il cielo e la sorte ria...

Fase 4) - Cottura
Infornare in forno caldo, i soliti 180° per circa 25-30 minuti, fino a doratura e cottura completa.

Non abbiamo voglia neppure di comporre la treccia?
Davvero?...
Vabbè, allora con dei salamotti di pasta si possono formare dei panini ritorti...


... o anche solo una pagnottina, un filoncino, una ciambella semplice, una ferro di cavallo, un piede di porco...

Versione zuccona.
Aggiungere all'impasto 200 g (o anche più, ma quello è il minimo sindacale) di polpa di zucca cotta nella maniera che preferite: al forno, lessata, al microonde, o anche al sole sotto la lente d'ingrandimento.
Qualora l'impasto lo richieda (la zucca tradisce, ebbene sì) aggiungere della farina all'impasto.



Buona anche senza companatico, direi.


Aforisma del giorno
L'uomo moderno pensa di perdere qualcosa − del tempo − quando non fa le cose in fretta; però non sa che fare del tempo che guadagna, tranne ammazzarlo.

Erich Fromm, L'arte di amare


Oggi ascoltiamo
Ólafur Arnalds - 1440

http://www.youtube.com/watch?v=AHtDgMbwF5Y

2 commenti:

  1. ma non è soffochino?
    io quella trecciona l'avrei fatta col grano duro

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  2. Ma ti sta prendendo la fobia del soffochino, Amà? ;-)
    Comunque no, giuro: consistenza da brioche e sapore di pane.
    Vai tranquilla!

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