venerdì 14 dicembre 2012

Vellutata di zucca

Ovvero: la zucca si mette su tutto  (prima parte)

- E questa che è?!?
- Come, non riconosci i tuoi simili?... Guarda che bella!
- Fai meno il cretino, Leppagorre. So bene cos'è. Mi chiedo solo perché sia finita nel carrello. Con te è una sorpresa ogni volta, eh? Sei peggio di un poppante: uno si distrae un attimo e pàffete!  si ritrova alla cassa con la spesa zeppa delle peggio cose!
- Ma poverina, era così sola... E guarda che bitorzoli le sono venuti! Dalla tristezza le era scoppiata l'orticaria...
- Macché orticaria, bestiaccia, i bitorzoli ce li ha di natura.
- Ah sì? E da quando conosci le zucche?...

Mi lascia sempre così, a guardarlo a bocca aperta, impalato come uno scemo, e senza possibilità di replica.
Certo, da quando conosco le zucche? In tutto questo tempo ne avrò sì e no toccata una, sarà stata di cinquanta chili, che faceva bella mostra al mercato di piazza Campo de' fiori...
E assaggiata, poi... Non credo di averlo mai fatto.
Quante cose mi mancano... Possibile?
E solo perché in famiglia non era una verdura poi così amata.
Qui bisogna rimediare! A questa e a tante altre ingiustificate mancanze.
Bisogna scuotersi di dosso la pigrizia, l'indolenza e l'apatia.
Almeno alimentare...
Se c'è una cosa che condivido con chi crede è considerare un peccato l'accidia.
Vabbé, non amo le novità e i cambiamenti ma, nemmeno voglio cadere nel gorgo delle perniciose abitudini.
Quelle che ti fanno fare ogni giorno gli stessi gesti, camminare per le stesse strade, dire (e pensare) sempre le stesse cose.
Insomma, in poche parole, che fanno rattrappire l'anima.
È come avere una macchina da corsa e usarla solo per fare il giro del palazzo
E a 20 Km all'ora, per giunta...

- Dov'è, dov'è?
- Te l'ho rimessa a posto. Hai fatto una faccia che ho pensato: qui si mette male, domani comincia la dieta e per me è finita!
- Ma no, dài, dov'è, che ce la compriamo? Anzi, fai una cosa... Prendi anche l'altra!
- Sicuro?... Non è che poi le svuoti e me le metti per cappello?
- No, no, tranquillo. Voglio provarla, una volta tanto, e in tutte le sue possibilità.
Un lampo giallo negli occhioni verdi mi dice sapeva già tutto da un bel pezzo, e che aspettava soltanto quelle parole...
- Bravo, così mi piaci. Allora oggi zucca!
- Oggi? Ah, ah, Leppagorre mio caro vedrai tu in quante maniere te la propinerò! Dovrai dirmi basta e supplicarmi di passare alle zucchine.
- Mai!
- Lo sapevo! Ah, ah... Dài, che si torna a casa...

Quindi, per due (come me e Leppagorre...) occorrono:
600 g zucca
300 g patate (due medie vanno bene)
500 ml brodo (sì, va bene pure di dado...)
½ cipolla
sale, pepe, olio ev d'oliva q.b.
Pelare la zucca e le patate, e tagliarle a dadini.
Cuocere il tutto nel brodo per mezz'ora, o solo 5 minuti, con la fedele amica di sempre:


In questo caso basta un bicchier d'acqua. Il brodo verrà aggiunto a cottura ultimata.
Una volta cotte, tritare le verdure col frullatore ad immersione.
Se dovesse risultare ancora liquida, basta farla bollire alcuni minuti per farle assumere la giusta consistenza.
Non aggiungere farina o fecola: l'amido delle patate basterà allo scopo.
Regolare di sale, di pepe.
A posto? Versare nelle scodelle e unire un filo d'olio.

La zucca, da brava amica delle patate accetta, come questa, ogni tipo di aggiunta che la mente possa concepire:
- formaggi più o meno piccanti (gorgonzola, all'unanimità delle papille):
- spezie d'ogni tipo (curcuma, zenzero fresco e cardamomo);
- verdure ulteriori: carote e/o zucchine (si, lo so diventerebbe un minestrone...);
- pesce, molluschi e crostacei (mazzancolle ripassate nel soffrittino d'aglio che tanto ce piace...);
- funghi trifolati e aggiunti come preziosi gioielli di bosco...
Insomma tutto quello che la stagione, la dispensa e, soprattutto, la fantasia, ci propone.

E possiamo accompagnarla con dei crostini (abbrustoliti al forno o anche tagliati a dadini e fritti, se si vuole), o con degli spaghetti di riso cinesi fritti in abbondante olio di semi fino a farli diventare una nuvola croccantina e fragile con cui rivestire il piatto di vellutata.


- Che ne dici?...
- Mhhh... è deliziosa... Ma come ho fatto...
- ...a campare fino ad ora senza averla mai mangiata? Stai diventando prevedibile, eh?
- Oddio, spero proprio di no... Domani allora vedrai...
- Che hai intenzione di fare? Mi tremano i baffi dall'emozione...
- Shhh... zitto e gustati la vellutata...

Aforisma del giorno
I pigri intelligenti hanno sempre grandi ambizioni, per giustificare la propria pigrizia alla propria intelligenza.
John Fowles, La donna del tenente francese

Oggi ascoltiamo 
P!nk - Try
http://www.youtube.com/watch?v=yTCDVfMz15M

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