giovedì 19 luglio 2012

Minibavaresi alla mandorla

Mettiamo che un giorno torniate dalla Sicilia colmi di un sole generoso, di bei ricordi, con gli occhi straboccanti Barocco e una sporta ricolma di leccornie.
- Ma se sei stato capace di portarti anche una busta di ciottoli di quella spiaggia sassosa!... E in treno, poi... figurati! Ah ah ah ah...
- Ma non eri in vacanza, tu? Dovrò far vedere a tutti, prima o poi come sei, brutto ceffo felino d'un Leppagorre!
- Certo che sei suscettibile più del solito. Non sarà mica la menopausa?
- Casomai, andropausa... E poi sai bene come e perché, non far finta di comparire e scomparire come il gatto di Cheshire. (1)
- Chi???...
- Vabbè, va... lascia perdere... Lo stregatto. Conosci?
- Ahhh... sì, certo! Un mio vecchio amico di briscola!
- Briscola?... Tu, lo stregatto... e chi altri?
- Oh, beh, per un certo periodo anche Behemot. Sai, il demoniaccio dispettoso del "Maestro e Margherita"...
- So bene chi è. E che è successo, poi?
- Beh, te lo puoi immaginare, no? Barava come un malandrino da osteria portuale, il malefico, e faceva comparire due o tre volte a vantaggio suo l'asso di denari!
- Ah, ecco...
- E quindi ora gli abbiamo dato l'aut-aut.
- Certo, da due galantuomini come voi... Mi sa tanto che a barare siete tutti e tre, voialtri!...
- Tre? E Romeo dove lo metti?
- Romeo? Chi, il gatto del Colosseo? Ma non era irlandese? (2)
- Sì, della Garbatella!... Devi vedere come parla romanesco, lo sgrinfio!...

Allora, dicevamo: tornate dalla Sicilia e, tra le buone cose che vi siete portati a casa (e so che avete avuto l'imbarazzo della scelta!) vi ritrovate un bel panetto di pasta di mandorle.
Ci volevate fare il latte di mandorla da tenere in frigo quei pochi millisecondi che l'avrebbero separato dall'estinzione.
Oppure un bel gelato!... Mhhh, la granita alla mandorla... Una delle cose per cui vale la pena d'essere vissuto!...
- E fattela, no?
- Sì, certo, se avessi il freezer sgombro da tutto quello che mi ci hai fatto ficcare dentro, maledetto!... Mica siamo in guerra, sai?
- Previdenza, si chiama. Previdenza.

Bene, con questo panetto che si aggira per la credenza come un'anima persa, in cerca di altri ingredienti provenienti dall'isola di Colapesce (3), alla fine non farete nulla, già lo so, fino a tre giorni dalla data di scadenza riportata sulla confezione.
E mo'?...
Facciamo i buoni, una volta tanto. Facciamo dei buoni...

Minibavaresi alla mandorla
200 g   pasta di mandorle
250 ml latte
150 ml acqua (un bicchiere, o giù di lì...)
3 fogli di colla di pesce.
Far sciogliere a fuoco lento la pasta di mandorle nel latte, mescolando spesso per non farla attaccare.
Con un frustino cercatre di amalgamare il tutto eliminando eventuali grumi.
Nel frattempo far ammollare in acqua fredda la colla di pesce.
Quando il la pasta di mandorle si sarà ben sciolta aggiungere l'acqua. Regolatevi a vostro gusto vista la spropositata presenza di zucchero il composto sarà magari troppo dolce e se un bicchiere d'acqua vi sembra poco aumentate la dose.
Assaggiate, sennó passerete dallo smielato allo scialbo senza accorgervene.
Aggiungere la colla di pesce strizzata e  mescolate bene per farla amalgamare al composto.
Ora dividete il bavarese in stampini singoli e fare rassodare in frigo per almeno 3, 4 ore.
Sformate sui piattini di portata e decorate con della glassa al cioccolato.

- Mhhh... E quando torniamo in Sicilia?
- Quando troveremo un lavoro decente, che dici?
- Guastafeste!
- Testa a pera!
- Scorbutico!
- Imbecille!
...
E così via, fino al terzo minibavarese.

Aforisma del giorno
Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire.
Ennio Flaiano

Oggi ascoltiamo
Depeche Mode - Walking in my shoes
http://www.youtube.com/watch?v=-4YEW8uibkY

Note
(1) Ovviamente da "Alice nel paese delle meraviglie", di Lewis Carroll.
(2) Dal film Disney, gli "Aristogatti" dove, appunto, nella versione originale, il gattone roscio parlava con accento irlandese mentre, in quella italiana un toscanissimo Renzo Montagnani gli dava un marcato accento capitolino.
(3) Una suggestiva leggenda siciliana racconta di un certo Nicola da Messina molto abile a nuotare (e per questo soprannominato Colapesce) il quale, accortosi che una delle tre colonne sottomarine su cui poggia la Sicilia stava per cedere decise di restare in acqua per salvare la sua isola dal crollo.

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